Quando si parla di impianti fotovoltaici si pensa unicamente ai pannelli solari, va sottolineato che ci sono tanti altri componenti fondamentali, come per esempio gli inverter connessi alla rete.
I pannelli fotovoltaici producono corrente elettrica continua, ma i nostri elettrodomestici, invece, funzionano a corrente alternata.
Da qui, dunque, l’importanza degli inverter connessi alla rete, che trasformano la corrente continua prodotta dai moduli fotovoltaici nella corrente alternata a tensione 220 Volt, così da renderla perfetta per l’autoconsumo e per l’immissione in rete.
È sbagliato e riduttivo affermare che gli inverter connessi alla rete si occupino solo della conversione corrente continua – corrente alternata. Questi dispositivi provvedono anche all’adattamento della tensione in uscita, adeguandola a quella della rete elettrica.
Grazie agli inverter connessi alla rete la corrente immessa per mezzo dei pannelli fotovoltaici assume la forma tipica della onda sinusoidale e viene sincronizzata con la frequenza della rete di arrivo. Oltre a questo, va sottolineato che l’inverter è progettato per staccarsi dalla rete non appena questa viene a mancare, fosse anche per un periodo di tempo limitato.
Riassumendo dunque le funzioni degli inverter connessi alla rete possiamo dunque dire che questi dispositivi regolano sia la frequenza che la tensione dell’energia prodotta dai pannelli fotovoltaici, proteggendo il sistema da cortocircuiti e monitorando il funzionamento complessivo dell’impianto.
Fin qui, dunque, abbiamo compreso le funzionalità degli inverter connessi alla rete.
Gli inverter non sono tutti uguali: ogni tipologia di impianto fotovoltaico richiede un dispositivo diverso.
Il primo fattore da prendere in considerazione è quello della potenza di picco dell’impianto fotovoltaico al quale l’inverter verrà collegato: la potenza nominale dell’inverter perfetto è uguale o leggermente inferiore a questa cifra.
Gli inverter attualmente sul mercato si contraddistinguono – rispetto a quelli prodotto alcuni anni fa – dalla presenza della funzione MPPT, ovvero del Maximum Power Point Tracker.
A che cosa serve questa innovazione?
Il suo scopo è quello di aumentare la performance complessiva di un impianto sfruttando nel migliore dei modi il punto di potenza massima dei pannelli fotovoltaici, che corrisponde a valori ottimali di corrente e di tensione. Va però sottolineato che il punto di massima potenza non è sempre uguale, e sta dunque qui la complessità e l’importanza della funzione MPPT.
Esistono principalmente tre tipologie di inverter connessi alla rete da scegliere in base alle proprie esigenze.
Il primo è quello dell’inverter centralizzato, il quale da solo gestisce la totalità dell’impianto.
Tutte le stringhe (ovvero tutte le ‘linee’ di pannelli fotovoltaici installati) sono collegate in parallelo.
Come si può immaginare, il ridotto numero di elementi richiesti e l’estrema semplicità dell’impianto risultante permette un costo totale limitato, nonché dei costi di manutenzione ridotti.
Questa soluzione ha dei difetti, in quanto espone l’impianto a potenziali ombre parziali che potrebbero andare a limitare le performance finali.
Gli inverter connessi alla rete centralizzati sono quindi consigliati per gli impianti solari che permettono un installazione di pannelli uniforme in termini di inclinazione, di orientamento e di ombreggiamento.
Ci sono inverter connessi alla rete più complessi rispetto al singolo inverter centralizzato.
Nel caso degli inverter di stringa, come suggerisce il nome, ogni singola stringa è invece collegata ad un proprio inverter; ne risulta che, da un certo punto di vista, un impianto composto da 3 stringhe apparirà come un insieme di tre piccoli impianti autonomi, i quali possono avere delle rese maggiori, riducendo le perdite eccessive in caso di ombreggiamenti.
Tra queste due soluzioni si pongono gli inverter multistringa, i quali permettono di collegare due o tre stringhe a delle unità gestite da MPPT indipendenti, così da connettere insieme tutte le stringhe con condizioni simili di inclinazione, di orientamento e di potenza. Il tutto, poi, viene collegato ad un unico inverter centralizzato: ne risulta un impianto con alte prestazioni e costi di installazione ridotti.
L’ottimizzatore di potenza SolarEdge funge da convertitore CC/CC a ciascun modulo fotovoltaico, rendendo ottimale e performante la produzione di energia solare.
Gli ottimizzatori di potenza SolarEdge aumentano la produzione di energia prodotta dagli impianti fotovoltaici monitorando costantemente il punto di massima potenza (MPPT) di ogni singolo modulo.
Inoltre, gli ottimizzatori monitorano il funzionamento del singolo modulo fotovoltaico, comunicando direttamente con il portale proprietario SolarEdge, estrapolando direttamente i dati relativi le prestazioni e la manutenzione del singolo componente. Un grande passo in avanti per la gestione manutentiva tempestiva ed assistenza. (scopri l’assistenza tecnica Stone Pine)