Agrisolare: a disposizione un miliardo di euro, una vera opportunità da cogliere al volo

Riapertura Bando Parco Agrisolare: le novità del DM e tutti i vantaggi di questa misura senza precedenti.
Contributi in crescita e raddoppio dei tetti di spesa.

Tutto ciò che è necessario sapere prima di scegliere il Fotovoltaico per la tua azienda agricola

Vecchie regole e novità interessanti nel Decreto Ministeriale Parco Agrisolare firmato in data 19 Aprile 2023 dal Masaf, il Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste.

Il nuovo DM stanzia risorse per circa un miliardo di euro, prevede un incremento del contributo a fondo perduto, l’eliminazione del vincolo di autoconsumo, l'aumento della soglia massima di potenza fino a 1 MW di fotovoltaico installabile e il raddoppio della spesa massima ammissibile per i sistemi di accumulo e di ricarica per veicoli elettrici.

Andiamo per gradi, cerchiamo di capire nel dettaglio ed in maniera semplice a chi si rivolge, quali sono i vantaggi da non sottovalutare, come è possibile accedervi e quali sono i tempi da rispettare.

Chi può beneficiarne

I beneficiari di questa misura sono gli imprenditori agricoli in forma individuale o societaria, le imprese Agricole, Agroindustriali sia di produzione che di trasformazione, le Cooperative e i loro Consorzi, infine gli Agriturismi.

Per accedere al bando è necessario che l’azienda sostenga i costi dell’intervento e che possieda l’immobile (o ne detenga regolare contratto di affitto) e che tale immobile sia a servizio dell’impresa agricola.

Gli interventi ammessi ed i massimali di spesa

L’ intervento più chiacchierato della misura è il superamento del limite dell'autoconsumo per l'installazione dell'impianto fotovoltaico.

Di seguito le spese ammesse:

Acquisto e installazione di materiali principali per l’Impianto Fotovoltaico, sistemi d'accumulo e colonnine di ricarica e quanto necessario al suo funzionamento come l'approntamento del cantiere, le spese di progettazione e spese tecniche per la direzione lavori.

Spese per lo svolgimento di adempimenti per la pratica di connessione dell’impianto fotovoltaico alla rete elettrica (compresi gli importi da corrispondere al Gestore di Rete territorialmente competente, gli eventuali oneri per l’adeguamento dell’infrastruttura di rete eventualmente necessario, l’assolvimento degli obblighi fiscali, se previsti dalla norma, altri oneri necessari).

Agrisolare: a disposizione un miliardo di euro, una vera opportunità da cogliere al volo
Agrisolare: a disposizione un miliardo di euro, una vera opportunità da cogliere al volo

Le caratteristiche principali degli impianti

Gli impianti dovranno avere una potenza di picco tra il minimo di 6 kWp ed un massimo di 1 MW, è obbligatorio che vengano installati su tetti e coperture di fabbricati strumentali all’attività agricola, ovvero che siano ad uso produttivo, è possibile abbinare all’impianto Fotovoltaico anche sistemi d’accumulo per la ricarica elettrica e colonnine di ricarica per veicoli elettrici.

Altri interventi sono ad esempio rimozione e smaltimento dell’amianto; isolamento termico dei tetti; realizzazione di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto.

Il Contributo a fondo perduto

Rispetto al precedente bando aumenta il contributo a fondo perduto sulla spesa

Di seguito le percentuali aggiornate:

Per le categorie con contributo al 30%, l’intensità di aiuto può essere aumentata di:

Il vincolo di Autoconsumo

Il vincolo era tra le regole più importanti nella prima versione del bando. Questo vincolo è stato revisionato e parzialmente rimosso.

Nell’attuale versione l’autoconsumo vale solo per le aziende agricole di produzione primaria, e può essere soddisfatto anche con “autoconsumo condiviso” nel caso più imprese si aggreghino.

Si intende soddisfatto il requisito di autoconsumo se la capacità produttiva annua dell’impianto o degli impianti non supera il consumo medio annuo combinato di energia termica ed elettrica dell’azienda agricola, compreso quello familiare. La vendita di energia elettrica è consentita nella rete purché sia rispettato il limite di autoconsumo medio annuale.

Per l’autoconsumo condiviso, il fabbisogno energetico da considerare è quello di tutti i soggetti beneficiari e le aziende che costituiscono l’aggregato devono ricadere tutte nella stessa categoria: un’impresa della produzione agricola primaria non potrà dunque unirsi a una per la trasformazione di prodotti agricoli, ma solo a un’altra azienda agricola per la produzione primaria.

Evitare l’aumento della bolletta con il Fondo Energia

Il fotovoltaico è un investimento che si ripaga in pochi anni e i tempi di rientro dell’investimento non sono mai stati così brevi.

Oggi il costo dell’energia non dipende più dal solo prezzo del petrolio, ma vede entrare in bolletta una nuova tassa legata alla CO2 immessa in atmosfera per la produzione dell’energia acquistata. Si tratta di una penalità per chi inquina di più e comporta aumenti del prezzo dell’energia intorno al 40%.

Autoprodursi l’energia diventa così l’unico modo per evitare la stangata in arrivo.

Se fino a ieri la bolletta dell’energia elettrica di una azienda era una voce di spesa che si poteva considerare marginale e comunque inevitabile, da oggi non può più esserlo; i bilanci del prossimo anno saranno fortemente influenzati da tale aumento di costo.

Oggi il fotovoltaico è l’unico modo per evitare i rincari dettati dagli accordi di Parigi e il Fondo Energia è il mezzo per un investimento sostenibile e agevolato.

Il fotovoltaico si ripaga velocemente e in considerazione dei rincari per la CO2 il tempo di rientro è ulteriormente migliorato, attestandosi mediamente tra i 4 e i 5 anni.

Evitare l’aumento della bolletta con il Fondo Energia

Grazie al Fondo Energia per tutte le imprese ci sono vantaggi economici e amministrativi che rendono agevole l’investimento per l’efficientamento energetico della propria azienda.

Il mutuo è garantito dalla Regione Emilia-Romagna, non rientra in centrale rischi e si compone di un 70% a tasso zero e 30% a tasso convenzionato.

Si aggiunge al finanziamento un contributo a fondo perduto del 12,5%, dato dalla Regione per sostenere le spese di progettazione: in realtà tale contributo viene calcolato sulla quota pubblica, ovvero sul 70% del finanziamento richiesto e che in sintesi corrisponde all’8,75% dell’investimento sostenuto. 

L’importo del mutuo può coprire il 100% dell’intervento e finanzia tra i 25mila e i 750mila euro estinguibili da 3 a 8 anni. La scadenza per fare domanda è il 15 novembre 2021.

Questi gli interventi che possono aderire all’iniziativa

Anticipare oggi l’investimento conviene e il Fondo Energia serve proprio a questo: evitare alle aziende gli aumenti dati dal costo della CO2.

Contattaci per ogni informazione su come risparmiare sulla bolletta dell’energia ed orientarti verso investimenti più utili alla vita dell’azienda.

STONE PINE insieme ai suoi partner saprà guidarti nell’analisi del fabbisogno energetico della tua azienda, consigliandoti come sfruttare al meglio le opportunità del Fondo Energia.

Il Superbonus della complessità

di Gian Luca Bandini
CEO Stone Pine

Le opportunità che derivano dal Superbonus 110% sono notevoli, soprattutto per la capacità di intervenire concretamente con il medesimo decreto su più fronti. Con una sola operazione si sostengono infatti la riqualificazione energetica e sismica del patrimonio urbano, l’utilizzo delle fonti rinnovabili e la solida ripresa dei settori produttivi connessi all’edilizia.

La forza del decreto si arresta tuttavia nella sua fase procedurale, la cui complessità incide sui tempi e soprattutto rischia di arrecare concreti problemi alle aziende coinvolte, involontariamente incapaci di trasferire chiarezza ai propri clienti.

La difficoltà interpretativa e attuativa della norma è un ostacolo all’accesso agli incentivi e occorre studiare, organizzarsi puntigliosamente e correre contro il tempo.

L’orizzonte è dorato, il rischio è che si debbano sostenere le pesanti spese di viaggio, la certezza è che c’è da camminare. 

PRATICHE – TEMPI – SCONTO IN FATTURA

Il testo normativo di un decreto come il Superbonus 110% deve definire destinatari, procedure e risorse finanziarie. Deve sviluppare un protocollo operativo in grado di garantire sostenibilità all’iniziativa e rispetto delle leggi. In questo scenario è inevitabile trovarsi davanti a un testo articolato, da comprendere attentamente prima di metterlo in pratica. Di fronte all’inevitabile complessità del percorso, ulteriori ostacoli sono derivati dai correttivi in corso d’opera al decreto e l’imperfetta comunicazione sui punti chiavi del Superbonus, su tutti quello relativo alla durata.

Il primo problema del decreto è nella sua genesi, il dover attendere continui aggiornamenti e integrazioni per renderlo attuabile. Questo ha ritardato notevolmente i tempi di applicazione della misura creando difficoltà in tutta la filiera, soprattutto per gli operatori che ancora oggi non hanno tutte le risposte agli infiniti casi reali dei propri clienti. 

Altra variabile sui tempi di avanzamento lavori è sull’accesso agli atti pubblici: documenti necessari alla finalizzazione della pratica, la cui disponibilità non dipende né dal cliente né dall’azienda, ma dalla velocità di reazione di ogni singolo Comune. A oggi con la conversione in legge del Decreto Semplificazioni si è provato a trovare una soluzione per superare questo problema. Se da un lato la dichiarazione dello stato legittimo dell’immobile sembra non essere più condizione vincolante per l’avvio dei lavori, dall’altra il tempo di adeguamento di tutti gli operatori coinvolti (istituti di credito, tecnici e aziende) creerà ulteriore incertezza, provocando inevitabili ritardi.

Giunti alla raccolta di tutte le informazioni, completare la documentazione è il secondo step, da compiere con la consapevolezza che un dato sbagliato o qualunque imprecisione marginale possono ritardare il completamento dell’iter e il conseguente incasso da parte dell’azienda, che ha applicato al cliente il totale sconto in fattura, avendo chiaramente già sostenuto i costi dell’intervento.

Operare con la precisione necessaria è doveroso ma in questo scenario è esercizio proibitivo.

OPERATIVITÀ – FORNITURA

Da un lato lo Stato che dispone regole e fondi. Dall’altro il cittadino che vuole realizzare la propria riqualifica immobiliare. Al centro le aziende. Una posizione non semplice quest’ultima, soprattutto se si considera che, appena annunciato, il Superbonus 110% ha bloccato tutti i lavori in fase di avviamento. Chi stava già intervenendo sulla propria abitazione ha legittimamente interrotto ogni iter, confidando di poter ricadere tra i fruitori del più ricco contributo statale.

Comunque galvanizzate dalle possibilità offerte dal decreto, le aziende coinvolte hanno visto crescere i potenziali clienti e si sono adeguate alla crescente domanda con riorganizzazione ed ampliamento degli organici, uno dei risultati attesi dal Governo sul fronte occupazionale con l’ideazione del Superbonus.

Sfida accettata dagli operatori, ma nonostante le aziende siano pronte e solide per affrontare la via del Superbonus, le regole su cui operare sono tutt’altro che chiare. E se si sbaglia, il sogno 110% rischia di svanire.

L’operatività dipende anche dalla velocità degli approvvigionamenti. La domanda di prodotti e servizi professionali indispensabili è cresciuta oltre ogni aspettativa e la relativa disponibilità è inevitabilmente crollata. Scontrandosi con le tempistiche del Superbonus 110%, questi ritardi rischiano di vanificare tutto.

A questa regola di mercato mal considerata durante la stesura della norma, si è affiancata la concomitante crisi mondiale di materie prime.

In estrema sintesi, i vantaggi del Superbonus 110% sono consistenti tanto quanto la difficoltà ad accedervi. Il rischio non è tanto nel non accedere al contributo, quanto sostenere investimenti per essere definitivamente pronti a mercato già terminato.

Fotovoltaico: Bonus Mobili per chi installa un impianto

L’idea di rinnovare la tua casa si fa sempre più forte? Non farti scappare la possibilità di usufruire del Bonus Mobili. Scopri come beneficiarne anche senza ristrutturazione edilizia.

Per tutto l’anno 2021 è stato confermato dalla legge di bilancio - legge n. 178/2020, art. 1, comma 58 - il Bonus Mobili: detrazione Irpef del 50% per l'acquisto di mobili e grandi elettrodomestici.

Cos’è il Bonus Mobili e come lo si può ottenere installando un impianto fotovoltaico?

Il Bonus Mobili consiste in una detrazione IRPEF del 50% su una spesa massima di 16.000 € (Innalzata per l’anno 2021) per l’acquisto di nuovi arredi come divani, librerie, letti e grandi elettrodomestici in classe A+ (A per forni e lavasciuga) e sono compresi nell’acquisto anche tutti quegli elettrodomestici privi di etichetta, ovvero per i quali ancora non è previsto l’obbligo.

Manutenzione straordinaria e Bonus Mobili: anche i “mini” interventi come l'installazione di un impianto fotovoltaico possono attivare il Bonus

Nel 2021 è semplice approfittare del Bonus Mobili: per attivarlo non è più necessario realizzare lavori di ristrutturazione edilizia, ma è sufficiente, infatti, realizzare opere di manutenzione straordinaria o interventi assimilati per i quali non sono necessarie pratiche edilizie.

Cosa e quali sono gli interventi di manutenzione straordinaria?

Gli interventi di manutenzione straordinaria fanno riferimento a tutti quegli interventi, anche di carattere innovativo, di natura edilizia ed impiantistica finalizzati a mantenere in efficienza ed adeguare all'uso corrente l'edificio e le singole unità immobiliari, senza alterazione della situazione planimetrica e tipologica preesistente, e con il rispetto della superficie, della volumetria e della destinazione d'uso. La categoria di intervento corrisponde quindi al criterio della innovazione nel rispetto dell'immobile esistente.

Esistono tanti piccoli ‘mini-interventi’ che possono attivare il Bonus Mobili come ad esempio l’installazione di un impianto fotovoltaico.

Decidere ora di dare nuova energia alla tua casa scegliendo le fonti rinnovabili non è mai stato così semplice e conveniente:

Scegli di installare un impianto fotovoltaico con Stone Pine goditi l’energia del sole e rinnova il look della tua casa!

Fotovoltaico sconto in fattura 50%: perché non sottovalutarlo

La pandemia, fra le altre cose, ha reso più urgente l'efficientamento delle nostre case e l'utilizzo di energie rinnovabili. Nuove agevolazioni con criteri molto selettivi hanno fatto da traino per il rinnovamento del patrimonio immobiliare, ma ottime opportunità come lo sconto in fattura sono accessibili a tutti

Ad un anno o poco più dall’evento che possiamo dire aver cambiato totalmente il nostro modo di vivere, cerchiamo di fare un piccolo resoconto.

Abbiamo dovuto fare a meno della normalità, della socialità; ci siamo rinchiusi nelle nostre case che sono diventate scuole, uffici, palestre, centri benessere.

Possiamo in tutta franchezza dire che mai come quest’anno il poter restare a casa ha avuto un significato tutt’altro che normale ed è importante non sottovalutarlo.

La consapevolezza che prendersi cura della nostra casa significhi prendersi cura di noi si è fatta sempre più energica e questo grazie anche agli incentivi che lo Stato ha stanziato con il Decreto Rilancio. (Superbonus, Sismabonus, Sconto in fattura 50%) Ogni giorno l’idea di mettere le mani, riqualificare, rendere più confortevole le nostre abitazioni si è fatta sempre più concreta e di facile realizzazione.

Ad ogni casa il suo incentivo

Perché scegliere Fotovoltaico con sconto in fattura 50%

Con il Decreto Rilancio è stata introdotta la possibilità di cedere le detrazioni fiscali sui lavori di ristrutturazione, ecobonus e Superbonus 110%, dando la possibilità di richiedere lo sconto in fattura direttamente all’azienda che fornisce il servizio oppure rivolgendosi ad istituti di credito come banche e istituti finanziari.

Sicuramente il più conosciuto e discusso tra tutte queste misure è il Superbonus 110% però questa grande opportunità non è sempre attuabile ed è oramai chiaro che non tutti possiedono le caratteristiche per accedervi.

La vostra casa non fa il doppio salto di classe energetica?
I complessi requisiti che il Superbonus richiede non sono compatibili con la tua abitazione?
Le detrazioni fiscali e il meccanismo di cessione del credito- sconto in fattura rendono il fotovoltaico conveniente, facile, per tutti

Perché scegliere il fotovoltaico e sconto in fattura 50% con Stone Pine

Scegli di fare un piccolo investimento per la tua casa, non rinunciare ai più alti standard qualitativi ed alle garanzie più performanti: non è più necessario attendere 10 lunghi anni per godere delle detrazioni fiscali al 50%. Solo fino al 31 dicembre 2021 puoi richiedere a Stone Pine un immediato sconto in fattura per il tuo impianto fotovoltaico.

Cessione del Credito - Domande e Risposte - FAQ

Abbiamo raccolto e risposto ad alcune domande che ci hanno rivolto sul tema Cessione del Credito

Il mercato del Fotovoltaico Italiano si contraddistingue da sempre per gli innumerevoli ed inaspettati colpi di scena.

Ultima novità dell'estate è la legge 58/2019, Articolo 10 comma 3 ter entrata in vigore in data 30 Giugno 2019, che dà la possibilità al cliente finale di poter pagare solo il 50% dell’importo totale fatturato, la restante parte viene pagata cedendo il credito al fornitore.

Questo tema ha creato molte perplessità e dubbi per questo motivo abbiamo deciso di raccoglierne alcuni provando a rispondere alle domande che ci avete posto.

Il Fotovoltaico come rientra nelle opere di risparmio energetico interessate dal decreto crescita in questione?

Il fotovoltaico rientra nella legge 58/2019, Articolo 10 comma 3 ter.

Tutti gli interventi inerenti al fotovoltaico possono godere della cessione del 50% del totale fatturato.

Pertanto sarà possibile pagare il 50% del totale della fattura e cedere il restante 50% sotto forma di credito di imposta al fornitore.


Che differenza c'è tra sconto immediato e Cessione del Credito?

Non è corretto parlare di sconto immediato per gli interventi relativi al fotovoltaico.

I contribuenti che possono accedere e beneficiare delle detrazioni IRPEF pari al 50%, possono decidere, per questi interventi di cedere il credito in favore dei fornitori dei beni e servizi necessari alla realizzazioni dell’impianto, pagando solo il 50% dell’importo totale fatturato.


Con la Cessione del Credito si cedono anche i rimborsi del GSE?

La cessione del credito d’imposta è una norma che fa riferimento solo alla parte relativa al pagamento dell’impianto, pertanto non ha nessun tipo di rapporto con il GSE.

Il GSE regolamenta e gestisce il servizio dello scambio sul posto (SSP), questo consente di immettere in rete l’energia elettrica prodotta da un impianto privato non immediatamente autoconsumata. Il GSE valorizza l’energia scambiata con la rete elettrica sotto forma di contributo finanziario al titolare dell’impianto fotovoltaico.

Pertanto i rimborsi GSE sono indipendenti da meccanismi fiscali come la detrazione e la cessione del credito.


Per le batterie (sistemi di accumulo) è previsto lo sconto immediato del 50% effettuando la cessione del credito?

Sì, anche i sistemi di accumulo per impianto fotovoltaico rientrano negli interventi che godono delle detrazioni fiscali per ristrutturazione e a seguito del decreto crescita è possibile scegliere per la cessione del credito su questo tipo di intervento.

Salve, sarei intenzionato ad acquistare un impianto fotovoltaico da voi, posso utilizzare la cessione del credito anche se sono in fase di demolizione e ricostruzione?

Può richiedere la cessione del credito per lavori di ristrutturazione e/o demolizione. Questi devono rientrare nei parametri di ristrutturazione ordinaria, straordinaria o restauro e risanamento conservativo. L’installazione del fotovoltaico rientra negli interventi che godono delle detrazioni pertanto è possibile acquistare l’impianto richiedendo la cessione del 50% del credito al fornitore.


Sono frontaliere e quindi non compilo il modulo 730, ho diritto alla cessione del 50% di credito di imposta?

Non compilando il modulo 730 in Italia, e non pagando l’Irpef allo stato Italiano non è possibile accedere alle detrazione fiscale e quindi non è possibile cedere il credito.


Se mia figlia che risiede all’estero e sta comprando casa qui in Sicilia intenzionata a montare il fotovoltaico può usufruire della Cessione del Credito?

Non è vincolante la residenza o meno nello stato italiano, come scrive l’agenzia delle entrate possono usufruire della detrazione edilizia e pertanto della cessione del credito tutti i contribuenti assoggettati all'imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) che siano residenti o meno nel territorio dello Stato.

Ecobonus 2019 ed Ecotassa - Novità dal 1 Marzo 2019

Dal 1 Marzo 2019, in attesa di tutti i decreti attuativi, sono entrate in vigore l'Ecotassa e l'Ecobonus per i veicoli di nuova immatricolazione.

Ecotassa 2019 - in breve

Le auto nuove immatricolate che emettono più di 160 grammi di CO2/km dovranno pagare questa nuova imposta.

La tassa è proporzionata in base al livello di emissioni, su 4 scaglioni:

Emissioni di CO2
161-175 g/km: 1.100€
176-200 g/km: 1.600€
201-250 g/km: 2.000€
oltre 250 g/km: 2.500€

L'imposta dovrà essere pagata dall'automobilista tramite F24.

Qui troverai la lista delle auto inquinanti divise in 4 scaglioni.

Ecobonus 2019 ed Ecotassa - Novità dal 1 Marzo 2019

Ecobonus 2019 - i vantaggi

L'Ecobonus è l'agevolazione promossa con la Legge di Bilancio 2019 per l'acquisto di auto di nuova immatricolazione elettriche ed ibride, o con emissioni inferiori a 70g/km.

I destinatari di questo contributo sono coloro che acquistano, anche in locazione finanziaria, un mezzo immatricolato in Italia.

Veicoli categoria M1

Veicoli a 4 ruote per il trasporto di persone (max 8 posti) con queste caratteristiche:

  1. nuovi di fabbrica;
  2. producano emissioni di CO2 non superiori a 70 g/km;
  3. siano stati acquistati ed immatricolati in Italia dal 1° marzo 2019 al 31 dicembre 2021;
  4. il cui prezzo (da listino prezzi ufficiale della casa automobilistica produttrice) sia inferiore a 50mila euro (IVA esclusa)

Veicoli categoria L1 e L3

Veicoli a due ruote con cilindrata inferiore o uguale a 50cc e velocità max 45 km/h (L1) oppure veicoli a due ruoti oltre i 50cc con velocità max superiore a 45km/h, devono essere:

  1. nuovi di fabbrica;
  2. elettrici o ibridi;
  3. di potenza inferiore o uguale a 11 kW;
  4. acquistati ed immatricolati in Italia nell’anno 2019.

Le colonnine di ricarica per auto sono la chiave per il futuro della mobilità

Pubbliche amministrazioni, hotel, cinema, parcheggi e tante altre attività si stanno già attivando per fornire ai propri clienti il servizio di ricarica elettrica per autovetture.

Per richiedere un sopralluogo gratuito, visitate la sezione dedicata.

Ecobonus 2019 ed Ecotassa - Novità dal 1 Marzo 2019

Fonti: iMotor1.com | Ansa.it | Ecobonus Gov

Legge di Bilancio, ecco incentivi e contributi 2018

La manovra è alla Camera: gli incentivi e contributi 2018 ricalcano gli attuali con leggere ma importanti modifiche

Dopo il primo sì del Senato è passata alla Camera la legge di Bilancio 2018.

Non si parla dunque ancora di una legge certa, ma nei vari passaggi a livello del Consiglio dei Ministri e del Senato si è già capito come potrà essere questa manovra, e cosa comporterà per il futuro degli incentivi e contributi 2018 per i il fotovoltaico e per le altre rinnovabili.

La prima buona notizia è certamente quella che vede la conferma dell'ecobonus per condomini, il quale viene stabilizzato per un quinquennio, così da diventare una certezza fino al dicembre del 2021.

Stesso discorso per la detrazione del 65% sulle singole unità immobiliari, che continuerà fino al 2018.

Legge di Bilancio, ecco incentivi e contributi 2018

Sbloccato il Fondo di garanzia per l'efficienza energetica

È da sottolineare l'arrivo del Fondo di garanzia per l'efficienza energetica, finanziato sia dal Ministero dello Sviluppo Economico che dal Ministero dell'Ambiente per un totale di 50 milioni di euro di incentivi e contributi 2018 grazie ai quali – si stima – si dovrebbe aprire una nuova ondata di lavori nelle case degli italiani.

Più che di un nuovo arrivo, in realtà si tratta però di un riavvio dopo una falsa partenza, in quanto il suddetto fondo era stato creato già nel 2014, per poi rimanere chiuso nello sgabuzzino per tre anni.

Legge di Bilancio, ecco incentivi e contributi 2018

Incentivi e contributi 2018 per fotovoltaico e caldaie

Parlando sempre dei previsti incentivi e contributi 2018, è ormai quasi sicura la continuazione anche nel 2018 dell'ecobonus per gli interventi su finestre e su schermature, nonché su caldaie a biomasse e su caldaie a condensazione.

Laddove però nel 2017 lo sconto in questi casi era del 65%, nel 2018 la detrazione possibile si fermerà al 50%, mentre dovrebbe restare invariato al 65% il bonus per l'installazione di pannelli solari per l'acqua calda, per le pompe di calore e per i cappotti termici.

Da questa minima ma particolare differenza si intuiscono quelle che sono le nuove direttive e i nuovi criteri di assegnazione dei finanziamenti da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, il quale mira a riconoscere maggiori benefici lì dove il risparmio energetico reale sarà concretamente maggiore.

Legge di Bilancio, ecco incentivi e contributi 2018

Confermati il superammortamento e l'iperammortamento

A lato dei nuovi incentivi e contributi 2018 che verranno attuati con la nuova legge di bilancio è da sottolineare la completa neutralizzazione delle clausole di salvaguardia, il che significa che i contribuenti, nel prossimo anno, non vedranno aumentare né le aliquote né le accise.

Altre conferme importanti, oltre a quelle già riportate, riguardano il superammortamento e l'iperammortamento

E se quest'ultimo resta uguale, mantenendosi al 250%, nel caso del superammortamento si registra una probabile soglia più bassa per l'anno nuovo, che vedrà probabilmente una diminuzione dall'attuale 140% al 130%.

Estesa anche per il 2018 la Nuova Sabatini

Guardando invece in modo specifico al mondo imprenditoriale, il governo proroga anche per il 2018 la cosiddetta 'Nuova Sabatini', volta a promuovere le Pmi italiane in chiave industry 4.0.

Non a caso, come affermato dal Ministro Calenda, il Pacchetto Impresa 4.0 è stato inserito nella manovra di bilancio, portando con sé oltre 10 miliardi di euro in finanziamenti a sostegno dell'innovazione delle imprese italiane, nonché della ricerca e della formazione tese a mettere in campo la quarta rivoluzione industriale. Ovviamente la Legge di Bilancio – la quale adesso è in seconda lettura presso la commissione Bilancio della Camera – deve essere approvata dal Parlamento entro Natale.

I tempi si stanno dunque stringendo, e le modifiche si fanno sempre più minimali, ma non indifferenti.

Se per esempio nel disegno di legge approvato fino a qualche giorno fa si poteva leggere un ecobonus del 50% per tutte le caldaie, una nuova clausola inserita nelle ultime ore va a specificare che solo le caldaie a condensazione di classe energetica A potranno accedere agli incentivi e contributi 2018.

A questa sottrazione per i consumatori si aggiunge però una buona notizia, in quanto il bonus aumenta fino al 65% nel caso di caldaie a massima efficienza con valvole dei termosifoni evolute.

A rallentare l'arrivo ufficiale in Aula della Legge di Bilancio 2018 sembra essere l'emendamento sul Tap, il quale vuole rendere il gasdotto con meta salentina un'opera pubblica di interesse strategico nazionale. Giudicato inammissibile dalla Commissione, questo punto ha fatto slittare in avanti di ore preziose l'iter di approvazione.

Lombardia: 4 milioni di incentivi per chi installa sistemi di accumulo per il fotovoltaico

[Aggiornamento 12/09/18]

La Regione Lombardia ha stanziato altri 3 milioni di Euro per gli altri 1025 soggetti rimasti esclusi l'anno scorso dall'incentivo stanziato.

Visto il grande successo di installazioni hanno deciso di riproporre il bando.

La Regione Lombardia raddoppia il budget, che l'anno precedente si è esaurito in una sola ora, stanziando 4 milioni di Euro di incentivi (contributi a fondo perduto), coprendo il 50% dei costi di installazione e l'acquisto di un sistema di accumulo (batterie) o altri sistemi di storage da abbinare all'impianto fotovoltaico.

Lombardia: 4 milioni di incentivi per chi installa sistemi di accumulo per il fotovoltaico
Installazione Tesla Powerwall 2 AC - Stone Pine srl

Dopo l'iniziativa dell'anno scorso, esaurita in una sola ora, la Regione riserva 4 milioni di Euro per finanziare i cittadini privati residenti in Lombardia, l'acquisto ed installazione di batterie di accumulo da abbinare a sistemi fotovoltaici.

Il 3 Agosto, durante la seduta della giunta regionale, è stato approvato il nuovo bando per la diffusione dello storage per il fotovoltaico, comprendendo l'importanza di questi sistemi per l'efficientamento energetico e l'autoconsumo del singolo cittadino.

Acquisto e installazione sistema di accumulo fotovoltaico: Contributo a fondo perduto 50%

Come nell'anno precedente, si tratta di un contributo a fondo perduto, fino al 50% delle spese di acquisto e installazione (IVA compresa), fino ad un massimo di 3000 € per ciascun intervento.

Perché usare un sistema di accumulo per fotovoltaico

Scheda tecnica  Tesla Powerwall

F.A.Q. Sistemi di accumulo - domande e risposte

Domande da settembre

A Settembre 2017 verrà aperto il bando e sarà possibile presentare la propria domanda di incentivazione, con accesso all'istruttoria del contributo, in ordine cronologico fino ad esaurimento totale delle risorse messe in campo (4 milioni di Euro).

Requisiti

Sono ammessi al finanziamento, l'acquisto e l'installazione di sistemi di accumulo di energia prodotta esclusivamente da impianti fotovoltaici, che devono rigorosamente rispettare questi requisiti:

Ovviamente, vale solo per sistemi di accumulo fotovoltaici installati in conformità alle norme di sicurezza vigenti.

Spese ammissibili

Spese non ammissibili

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