Proroga della detrazione 50%

Proroga della detrazione 50%

Con il via libera alla legge di Stabilità per il 2016, il bonus fiscale per ristrutturazioni edilizie, ovvero la detrazione 50% Irpef, è stato prorogato di un altro anno.
Sarà possibile usufruirne fino al 31 dicembre 2016.

Può essere utile, quindi, ricapitolare per quali lavori è possibile usufruire del bonus, chi possono esserne i beneficiari e qual è la procedura da seguire per ottenerlo.

 

Caratteristiche della detrazione 50%

L'incentivo è previsto per interventi compiuti sul patrimonio edilizio esistente esclusivamente a destinazione residenziale e consiste in uno sconto dell'IRPEF pari al 50%.
Il tetto massimo di spesa è fissato in 96.000 euro a cui si possono aggiungere ulteriori 10.000 euro da spendere per l'acquisto di mobili per arredare l'immobile oggetto di ristrutturazione e grandi elettrodomestici di classe energetica almeno A+.
Quindi, lo sconto massimo ottenibile è pari alla metà di questo tetto di spesa, cioè 48.000 euro per gli interventi edilizi, più 5.000 euro per l'acquisto di mobili ed elettrodomestici.

La detrazione si ripartisce unicamente in 10 rate annuali di pari importo.

 

Chi può usufruire della detrazione 50%?

Beneficiari della detrazione IRPEF sono coloro che effettuano le spese per gli interventi, quindi non solo i proprietari dell'immobile oggetto di ristrutturazione, ma anche i titolari di altri diritti reali, come:
- nudi proprietari o usufruttuari;
- affittuari o comodatari;
- soci di cooperative divise o indivise;
- il promittente acquirente che abbia già registrato il compromesso.

Può usufruire dell'agevolazione anche il familiare convivente del proprietario o del detentore dell'immobile.
Ricordiamo, però, che la legge definisce come familiare il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado. Pertanto, nel caso di convivenza more uxorio, è consigliabile stipulare un contratto di comodato d'uso gratuito per fruire del bonus.

Se l'immobile è in comproprietà detrae chi sostiene le spese in misura proporzionale a quanto speso.

Facciamo un esempio: immobile in comproprietà tra due coniugi. Se le spese le sostiene interamente il marito, può detrarre il 50% di tutta la spesa; se i due coniugi pagano in parti uguali, ciascuno detrae il 50% della metà pagata; se le spese sono sostenute in quote diverse, es. 1/3 e 2/3, ciascuno detrae il 50% della propria quota.

 

Quali spese possono usufruire della detrazione 50%?

- manutenzione ordinaria

- manutenzione straordinaria

- restauro e risanamento conservativo

- ristrutturazione edilizia

- nuova costruzione

 

Interventi di manutenzione ordinaria

Sono gli interventi edilizi che riguardano le opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici e quelle necessarie ad integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti come ad esempio la tinteggiatura delle pareti, la sostituzione dei pavimenti, o la riparazione dell'impianto idraulico. ordinaria.

 

Interventi di manutenzione straordinaria

In questa categoria rientra una vasta casistica di interventi che vanno dal rifacimento completo del tetto di copertura alla medesima quota di quello esistente, al rifacimento di un servizio igienico, con sostituzione dei sanitari e messa a norma degli impianti.

Per il completamento di queste opere sono spesso previsti interventi, come la tinteggiatura, che rientrano nella casistica della manutenzione ordinaria e che, prese da sole non sarebbe suscettibili di bonus fiscali ma che lo diventano nell'ambito di interventi più complessi.

 

Interventi di restauro e risanamento conservativo

Sono gli interventi edilizi rivolti a conservare l'organismo edilizio e ad assicurarne la funzionalità mediante un insieme sistematico di opere che, nel rispetto degli elementi tipologici, formali e strutturali dell'organismo stesso, ne consentano destinazioni d'uso con essi compatibili. Tali interventi comprendono il consolidamento, il ripristino e il rinnovo degli elementi costitutivi dell'edificio, l'inserimento degli elementi accessori e degli impianti richiesti dalle esigenze dell'uso, l'eliminazione degli elementi estranei all'organismo edilizio.

Insomma, lo scopo del restauro è quello di provvedere alla manutenzione ed alla conservazione di un manufatto storico, quale può essere un antico edificio. Tuttavia, vista la complessità dell'argomento e le numerose teorie in materia, non è opportuno darne una definizione in poche righe.

 

Interventi di ristrutturazione edilizia

Si indica con il termine ristrutturazione qualunque tipo di intervento compiuto su un edificio esistente, di grande o di modesta entità. Tali interventi comprendono il ripristino o la sostituzione di alcuni elementi costitutivi dell'edificio, l'eliminazione, la modifica e l'inserimento di nuovi elementi ed impianti. Nell'ambito degli interventi di ristrutturazione edilizia sono ricompresi anche quelli consistenti nella demolizione e ricostruzione con la stessa volumetria e sagoma di quella preesistente, fatte salve le sole innovazioni necessarie per l'adeguamento alla normativa antisismica.

 

Interventi di nuova costruzione

Possiamo considerare interventi di nuova costruzione, la realizzazione di edifici, interrati o fuori terra, su lotti liberi, o l'ampliamento di edifici esistenti che comporti la modifica della sagoma, l'installazione di manufatti leggeri, anche prefabbricati, come campers, roulottes o case mobili, utilizzati come abitazione o luogo di lavoro, la realizzazione di infrastrutture ed impianti, e comunque la realizzazione di tutte quelle opere che comportino la trasformazione di un suolo esistente.

 

Come richiedere la detrazione 50%?

Per ottenere lo sconto IRPEF non è necessario presentare alcuna domanda o richiesta specifica, ma è sufficiente, in sede di dichiarazione dei redditi, indicare i dati catastali dell'immobile oggetto dell'intervento.

È indispensabile, tuttavia, che i pagamenti siano effettuati con bonifico bancario o postale, a eccezione di quelli che non possono essere eseguiti con questa modalità, come il pagamento di oneri concessori, diritti di segreteria e bolli.

Nel bonifico devono essere indicati il codice fiscale del beneficiante e il codice fiscale o la partita Iva del beneficiario.

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