Dopo il primo sì del Senato è passata alla Camera la legge di Bilancio 2018.
Non si parla dunque ancora di una legge certa, ma nei vari passaggi a livello del Consiglio dei Ministri e del Senato si è già capito come potrà essere questa manovra, e cosa comporterà per il futuro degli incentivi e contributi 2018 per i il fotovoltaico e per le altre rinnovabili.
La prima buona notizia è certamente quella che vede la conferma dell'ecobonus per condomini, il quale viene stabilizzato per un quinquennio, così da diventare una certezza fino al dicembre del 2021.
Stesso discorso per la detrazione del 65% sulle singole unità immobiliari, che continuerà fino al 2018.
È da sottolineare l'arrivo del Fondo di garanzia per l'efficienza energetica, finanziato sia dal Ministero dello Sviluppo Economico che dal Ministero dell'Ambiente per un totale di 50 milioni di euro di incentivi e contributi 2018 grazie ai quali – si stima – si dovrebbe aprire una nuova ondata di lavori nelle case degli italiani.
Più che di un nuovo arrivo, in realtà si tratta però di un riavvio dopo una falsa partenza, in quanto il suddetto fondo era stato creato già nel 2014, per poi rimanere chiuso nello sgabuzzino per tre anni.
Parlando sempre dei previsti incentivi e contributi 2018, è ormai quasi sicura la continuazione anche nel 2018 dell'ecobonus per gli interventi su finestre e su schermature, nonché su caldaie a biomasse e su caldaie a condensazione.
Laddove però nel 2017 lo sconto in questi casi era del 65%, nel 2018 la detrazione possibile si fermerà al 50%, mentre dovrebbe restare invariato al 65% il bonus per l'installazione di pannelli solari per l'acqua calda, per le pompe di calore e per i cappotti termici.
Da questa minima ma particolare differenza si intuiscono quelle che sono le nuove direttive e i nuovi criteri di assegnazione dei finanziamenti da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, il quale mira a riconoscere maggiori benefici lì dove il risparmio energetico reale sarà concretamente maggiore.
A lato dei nuovi incentivi e contributi 2018 che verranno attuati con la nuova legge di bilancio è da sottolineare la completa neutralizzazione delle clausole di salvaguardia, il che significa che i contribuenti, nel prossimo anno, non vedranno aumentare né le aliquote né le accise.
Altre conferme importanti, oltre a quelle già riportate, riguardano il superammortamento e l'iperammortamento.
E se quest'ultimo resta uguale, mantenendosi al 250%, nel caso del superammortamento si registra una probabile soglia più bassa per l'anno nuovo, che vedrà probabilmente una diminuzione dall'attuale 140% al 130%.
Guardando invece in modo specifico al mondo imprenditoriale, il governo proroga anche per il 2018 la cosiddetta 'Nuova Sabatini', volta a promuovere le Pmi italiane in chiave industry 4.0.
Non a caso, come affermato dal Ministro Calenda, il Pacchetto Impresa 4.0 è stato inserito nella manovra di bilancio, portando con sé oltre 10 miliardi di euro in finanziamenti a sostegno dell'innovazione delle imprese italiane, nonché della ricerca e della formazione tese a mettere in campo la quarta rivoluzione industriale. Ovviamente la Legge di Bilancio – la quale adesso è in seconda lettura presso la commissione Bilancio della Camera – deve essere approvata dal Parlamento entro Natale.
I tempi si stanno dunque stringendo, e le modifiche si fanno sempre più minimali, ma non indifferenti.
Se per esempio nel disegno di legge approvato fino a qualche giorno fa si poteva leggere un ecobonus del 50% per tutte le caldaie, una nuova clausola inserita nelle ultime ore va a specificare che solo le caldaie a condensazione di classe energetica A potranno accedere agli incentivi e contributi 2018.
A questa sottrazione per i consumatori si aggiunge però una buona notizia, in quanto il bonus aumenta fino al 65% nel caso di caldaie a massima efficienza con valvole dei termosifoni evolute.
A rallentare l'arrivo ufficiale in Aula della Legge di Bilancio 2018 sembra essere l'emendamento sul Tap, il quale vuole rendere il gasdotto con meta salentina un'opera pubblica di interesse strategico nazionale. Giudicato inammissibile dalla Commissione, questo punto ha fatto slittare in avanti di ore preziose l'iter di approvazione.